Maps Are Only as Good as the Data they're Made From - Etna Edition

Maps Are Only as Good as the Data they're Made From - Etna Edition

As the internet grows, it seems that the amount of disinformation grows with it. Something completely wrong can rise to the top of search results. The errors are then magnified by uncritical and ignorant copying.  I'm seeing this more and more in the world of wine maps.

For example, here's a detail of our Wine Map of Italy showing the eastern side of Sicily, in particular, Etna DOC:

Etna DOC Map

The boundary of the region wraps around the north, east and south sides of Mount Etna and was plotted using the region's specification published in 19681.  There haven't  been any changes to its boundary since then but the region seems to morph into a variety of different shapes online:

Etna DOC map wrong winegis 
Etna DOC map wrong Assovini

The two above show the outlines of the municipalities that Etna DOC is in but not the actual region's border. Especially problematic about these maps is that they  cross over the summit of Mt. Etna. No, there aren't vineyards growing out of the volcano! This is either lazy or ignorant map making, but there are worse:

Etna DOC Map Wrong

This is just wrong.

Etna DOC Map Wrong - Wine Folly

As is this one. 

Even Wikipedia doesn't quite get it right:

Etna DOC Wine Map Wrong Wikipedia

The sad thing is that Italian wine regions are very specifically defined. They aren't open to interpretation just as the map outline of Italy itself isn't. What if the boot shape of Italy was drawn as a loafer, pump or a running shoe?

For reference, here's a soil map of Etna DOC from Associazione Italiana Pedologi:

Etna DOC Soil Map Associazione Italiana Pedologi

Especially notice the outline. If you have a map with any other boundary for Etna DOC, dispose of it immediately before your wine IQ starts to drop. 

1Official Boundary Specification of Etna DOC:

La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Etna” ricade nella provincia di Catania e comprende i terreni di parte dei territori dei comuni di Biancavilia, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione, Randazzo.
Tale zona è così delimitata:
da Casale Brancato a quota 1.000 in contrada Somatorie, che rappresenta l'estremo limite nord-ovest, il confine scende lungo il torrente Torretta verso sud-ovest, fino alla confluenza del torrente Torretta con il vallone di Licodia, in contrada Poggio dell'Aquila. Da questo punto, il confine è rappresentato dalla quota 600, che attraversa le contrade Scannacavoli, Mancusa, Piano Vite, Poggio Ventimiglia, Difesa, Pinnina di Lupo, Guardia Ascino, Timpazza, giunge all'abitato di Borello e, attraverso le contrade Palatella, Mompilieri, Gonnella, Serricciola, giunge all'abitato di Pedara e, lungo la provinciale Pedara-Trecastagni-Viagrande, raggiunge l'abitato di Viagrande. Da questo centro abitato in poi, il confine est della zona viene rappresentato dalla curva di livello di metri 400 che attraversa le contrade: Sciarelle Lavinaro, Pennisi, Pisanello, Passo Pomo, Favazza, Perazzo, e giunge a ovest dell'abitato di Piedimonte, e quindi, raggiunto il torrente Ciappanotto, segue il suo corso fino all'abitato di Linguaglossa, a quota 520. Da questo centro abitato, il confine nord-est viene rappresentato dal letto dei vallone Ciapparotta, all'incrocio della strada ferrata della Circumetnea a quota 550. Da questo punto il confine raggiunge il limite nord-est della colata lavica dei 1923 e oltrepassa la strada Linguaglossa Castiglione a quota 624; da qui, lungo la carrabile fra le contrade Recanati e Pantano, intercetta ancora la strada ferrata Circumetnea e raggiunge il limite nord della colata lavica 1911, a quota 600. Da qui, lungo il letto dei vallone Sciambro, raggiunge il fiume Alcantara.
Il confine nord è rappresentato dalla riva destra dei fiume Alcantara fino all'abitato dei comune di Randazzo. Da questo abitato, il limite della zona è rappresentato da quota 800 che, attraverso le contrade Crocetta, Lupara, Pino, Sciara Nuova, Marchesa, penetra nella colata lavica dei 1911 e, attraverso le contrade Sciara Manica e Zacchino Pietre, raggiunge il letto dei vallone Salto dei Bue. Da questo punto in poi, il limite viene rappresentato dalla curva di livello 900 che, attraverso le contrade Ciapparo, Cannizzaro, Nocille, Giuliana, Felce Rossa, Algerazzi, oltrepassa il vallone San Giacomo, quindi, attraverso la lava dei 1792, raggiunge contrada Piricoco a nord di monte Ilice, all'estremo sud-est della predetta colata lavica. Da questo punto in poi il confine è rappresentato dalla curva di livello 1.000 che, attraverso le contrade Cicirello, Monte Po, Pila, Serruggeri, Camercia, Dagala dell'Ascino, Eredità-Mollecchino, Perciata e Cavaliere, raggiunge Casale Brancato.

 

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